| Intanto ciao a tutto il profondo canalone in discesa!
Mi chiamo Andrea, Gnam per gli amici, quindi così se vi va per tutti voi.
È un pochino complicato presentarsi e, di solito, assomiglia ad un listino della spesa... Comunque posso iniziare così. Nel 1988 ebbi modo di conoscere la mia prima "biga", lavoravo e vivevo a San Bonifacio (VR) e tra gli amici una persona che era stata assunta da non molto presso una piccola fabbrica di biciclette, un pochino per tutti i gusti, tra queste delle semplici MTB in acciaio. A dire il vero ricevevano i pezzi e le assemblavano. Me ne fece vedere una e la presi. Da tempo immemore ho avuto sempre una grandissima resistenza e forza alle gambe, non per nulla da giovane ho praticato per diversi anni sollevamento pesi, quindi i chilometri che facevo su é giù per le colline veronesi erano infiniti, veramente tanti, rigorosamente hard, dato che all'epoca esistevano si le sospensioni, ma erano merce rara ed estremamente costosa. Nel periodo successivo all'acquisto mi iscrissi alla Udace di Vicenza, e assieme a questa squadra vinsi diverse gare, insomma gare di XC come si dice adesso. Successivamente acquistai la mia prima forca ad aria ed olio, una derivazione della forcella del Piaggio Si,e ancora più avanti passai ad un telaio in alluminio 7020 o 7010, non ricordo con esattezza, sempre di quella fabbrichetta. Continua a pedalare fino al 1996, poi mi appassionai a Thayboxing e mollai definitivamente la bicicletta, anche perché mi ero stancato di correre senza nessun fine. Vogliate perdonarmi, quelli che praticano XC, ma i miei erano allenamenti massicci, quindi vedevo solo le punte delle colline o il culo di chi avevo avanti; allenarsi per le gare era così, testa bassa e avanti. Avevo molti anni di meno, e la MTB purtroppo la vedevo solo così. Poi la svolta attuale. Questa estate, il mese di agosto, cambio ufficio e colleghi; tra questi Davide e Marco che praticano MTB, il primo con una bellissima Giant all mountain, il secondo con una Cube da XC. Sulla prima non gli do tanto retta, e dico: ma si ma si, vedremo, ho altro per la testa che pedalare... Poi decido di prendermi una bicicletta di seconda mano per recarmi al lavoro, sapete, una di quelle bruttone da poche centinaia di euro. Quindi comincio a fare il giro dei biciclettari: non voglio spendere più di 200 euro, mi serve solo per andare a lavorare! Parlando con un altro collega, soprannominato misterno, che conoscevo come uno sfegatato di MTB, ma così tanto da fargli girare mezza America, si chiama Davide Frana, mi porta poi presso un negozio e mi presenta al proprietario. Sta di fatto che esco con una fiammante bicicletta in carbonio montata tutto XT da XC. Si, si... Non volevo spendere più di 200 euro... È proprio vero che il muscolo ha memoria, ma è anche vero che mi ero allenato duramente per tanto tempo praticando thayboxing. Sta di fatto che per la Terza uscita mi reco a Misurina, percorro tutta la salita d'asfalto che porta alle Tre Cime di Lavaredo e raggiungo poi i tre rifugi. non contento nel periodo successivo pedalo fino a Giazza e scavalco le due montagne, mi reco fino a Limone del Garda e raggiungo il rifugio Garda, 20 chilometri di salita che non finiva mai, ed infine salgo sul Monte Baldo e discendo attraverso sentieri molto umani. Però esiste un però. Stavo cominciando ad allenarmi come un tempo, senza sosta ed a testa bassa, ed ormai i 50 erano dietro l'angolo, anzi, mi erano proprio di fronte. Parlando di questo al mio collega Davide, non quell'altro Davide Frana, mi feci convinto di acquistare una BI ammortizzata, quindi ritornai al negozio e dopo una lotta all'ultimo sangue con il proprietario uscii con una trek Fuel Ex 29. Bella bicicletta, per carità, nulla da dire, ma troppe volte rischiai di spiaccicarmi per terra, a causa della mia poca esperienza e dell'angolo dello sterzo un po' troppo chiuso, almeno era questo quello che sentivo. Quindi ritornai indietro e cambiai con una Mondraker Foxy 27,5. Ottima bicicletta, veramente, tanto da riuscire a superare poi degli ostacoli che precedentemente mi avevano bloccato o fatto cadere, insomma, mi stava dando una grande mano. Purtroppo dei difetti meccanici non superabili, quando un mezzo nasce male muore male, mi portarono allo sconforto: te la cambierei all'istante, ma è una bici nuovissima e la prossima mi arriva tra qualche mese. Aspetta! E se la cambiamo con un'altra? E io: ancora?! Ma così non riesco ad abituarmi a nessuna, ma dai! E l'altro: Ma no ma no, è sempre una Mondraker ma il modello è la Dune R e secondo me dovresti scendere un pochino meglio. Guarda sono certo che è disponibile perchè ne ho ordinata una per me. Se ti interessa te la cedo. E finalmente esco con la mia attuale biga! Poi fra le conoscenze di Alessandro, un mio amico emmetibista, mi fa conoscere prima Mizzo, un grande, veramente, una di quelle persone umane sotto ogni punto di vista, estremamente paziente nell'insegnarti tutto quello che esiste da sapere per poter fare i salti e le curve, e poi altri suoi amici di questo canale. Quindi eccomi qua!
Piacere di conoscervi!
Gnam
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